31 dicembre 2012

Senza ideologie non c'è politica, ma solo marketing e cerone

Quant'è bella l'ideologia, che affratella gli sconosciuti, e che li rende non amici, ne parenti, ma compagni, che trasforma al primo tocco degli sconosciuti in compagni di lotta.

E quant'è bella la politica asservita a questi precetti, e quanto è invece patetica la sedicente politica, la tuttologia praticata dei partiti politici delle post ideologie.

Senza ideologia la politica sfiorisce nel marketing, nella mercificazione, nei venditori, politicanti e ruffiani,  nella danza di accoppiamento, la seduzione per un voto, il forzismo della logica del cerone.

Faine, che sviano dalla Politica verso le panciste ed elementari regole della figura, quella del giovane opposto al vecchio, della donna contro l'uomo, del ricco contro il povero, che sottraggono gli ideali dall'occhio di bue della critica comune, per sedere al loro posto, meramente. Se non è prostituzione questa! povero chi gli da il suo voto.

Mentre invece l'ideologia è immortale, e l'uomo ne è schiavo fin dal suo primo respiro. Si può provare ad insabbiarla con la mimica elettoralista, ma lei riaffiora in seguito, eterea e senza peso, elevandosi sopra a ciascuna votazione politica di ogni consiglio istituzionale.

E la percepiamo, quando emerge, a favore o contro l'oggetto in dibattimento, indistinta dagli schieramenti della post ideologia, dimostrando contestualmente la potenza ideologica e la sconfitta dei post ideologismi.

E trasversalmente rispetto alla sede del proprio scranno, che sia a sinistra, al centro o a destra dell'emicliclo post ideologico, osserveremo il sedicente post ideologista storcere la bocca, incrociare le braccia, fino ad infervorarsi e sbattere i propri pugni sul tavolo, mentre su di se avverte netti i morsi dei propri ideali.

hashtag
#politica
Fonte

@andreapetrocchi

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