28 ottobre 2010

Libera scuola in libero Stato


La scuola, quella pubblica, è la madre della nostra società civile. Il suo compito istituzionale,quello di instradare il futuro dei nostri figli, rende questa istituzione la pietra angolare della nostra comunità. Da qualche tempo la scuola si è fatta carico di una serie di compiti accessori, resi in modo contingente a quello della istruzione. Si tratta di gemme preziose, i cui benefici sono osservati solo da occhi attenti, perché queste gemme divengono frutti fuori dalla scuola stessa, nella vita di tutti i giorni. Uno di questi benefici lo vediamo ogni mattina, quando al suono della prima campanella i figli degli italiani e dei nostri immigrati si mischiano insieme nella stessa classe. L'essere veicolo di inserimento interculturale è sicuramente un beneficio sociale, l'osmosi che si crea fra questi studenti, portati a vivere gomito a gomito per un intero anno scolastico, viene amplificata quando i ragazzi, tornati da scuola, condividono i fatti della loro vita scolastica nelle loro famiglie, di italiani e di immigrati. Queste dinamiche sono fattori importanti quando il fine è l'integrazione, perché contribuiscono a colmare le distanze, di linguaggio e di costumi, che ancora oggi ci separano. C'è chi vuole limitare questa potenzialità? sfortunatamente ad oggi molti ragazzi, figli di immigrati con le loro famiglie, trovano dentro la scuola alcuni ostacoli alla loro integrazione. Qualche volta questi blocchi provengono dalle rispettive famiglie, italiane e non, spesso siamo noi stessi a proiettare sui nostri figli le nostre paure verso chi è diverso, ignorando che la diversità invece arricchisce. In altri casi questi blocchi provengono da elementi estranei sia alla famiglia che alla istituzione, dev'essere duro, ad esempio, accettare la presenza del simbolo di un'altra religione attaccato sul muro della tua classe. Il tragico di questo argomento è che ci si ostina a non vedere che quello stesso simbolo, che posto dentro una chiesa rappresenta l'accoglienza, dentro alle classi si trasforma in un suggello che certifica il presidio di un possedimento in nome e per conto della chiesa cattolica, una conquista violenta di uno spazio laico, che crea esclusioni fra i ragazzi, e che li divide fra protetti e aggrediti, e che lo fa dentro ad una classe dove tutti devono sentirsi pienamente rappresentati, perché è proprio la scuola il primo gradino verso la vita adulta, e deve essere lo stesso gradino, della medesima misura, per tutti. E invece quel crocifisso sul muro alimenta rancori. Che dire invece dell'ora di religione? Queste imposizioni, che vengono oltretutto opposte non solo verso i figli dei nostri immigrati, ma anche verso quelli degli italiani non cattolici, devono essere rimosse. Pensare ad una scuola pubblica obbligata a fare queste discriminazioni equivale ad abdicare di fronte a questa sua preziosa potenzialità, è una rinucia ad accorciare queste distanze. Lo Stato, lo dice la nostra Costituzione, è laico, la scuola, per rappresentare tutti sullo stesso piano, non può che essere laica, nei fatti come negli intenti. Che sia quindi laicamente ecumenica, libera di spalancare le sua porte e di accogliere tutti questi ragazzi, accompagnandoli insieme verso il loro futuro. Questi ostacoli vanno rimossi, oppure questa grande opportunità verrà frustrata e il traguardo della completa integrazione continuerà ad allontanarsi, con grande rimessa per tutti quanti.

25 ottobre 2010

Frattini contro la Hack

Parlando di un'alleanza fra religioni monoteiste contro gli atei, Frattini ha tirato un ottimo assist alla causa dell'ateismo, perché ha riesumato un vocabolo che non si sentiva da lungo tempo sui media tradizionali. Adesso serve che qualche bravo giornalista batta il ferro caldo su questo tema, scrivendo che l'ateo agisce per un principio morale e non perché aspetta una ricompensa in paradiso (M.Hack). Molte persone potrebbero sentirsi spinte ad una riflessione.


22 ottobre 2010

La mia dichiarazione di voto circa la mozione del PDL sui militari morti in Afghanistan



Ieri sera avevo il Consiglio di circoscrizione, il PDL (uno dei due, qui a Livorno si sono divisi già da un annetto) ha presentato una mozione intitolata "Contestazioni fatte durante il minuto di silenzio sabato 19 settembre 2010". La mozione inizia mostrando cordoglio per la morte del tenente Romani, morto in Afghanistan due giorni prima, per stigmatizzare poi il comportamento dei tifosi del Livorno che hanno fischiato durante il minuto di silenzio. Riporto sotto la mia dichiarazione di voto.

Apprezzo il fatto che nel testo della mozione manchi il termine "operazione di pace". L'Espresso una settimana fa ha pubblicato alcune rivelazioni di Wikileaks riguardo operazioni militari italiane con vittime fra i civili afgani. Mi domando perchè la mozione non esprima cordoglio anche verso loro, sono esseri umani di serie B? il cordoglio va limitato agli italiani e basta? Italia e Afghanistan sono su due pianeti differenti? Perchè i nostri soldati sono in Afghanistan? c'ho passato tutto il pomeriggio sopra, alla fine mi sono fatto questa opinione: Nella zona del mar Caspio ci sono giacimenti di gas naturale per 6000 miliardi di metri cubi, tutti lottizzati da compagnie petrolifere occidentali, Eni compresa. Queste aziende vogliono costruire un gasdotto fino all'oceano indiano per rifornire di gas India e Cina. Il percorso più breve passa per l'Iran, ma c'è da rispettare un veto commerciale da parte degli Stati Uniti, del tipo simile a quello imposto a Cuba, quindi da li non si possono stendere tubi. Il gas deve passare per l'Afghanistan. Questo è, secondo me, il motivo per cui fra le mille guerre che insanguinano ora, adesso, il terzo mondo, l'esercito italiano è proprio li, credo inoltre che i militari ed i civili siano morti a causa di quel gasdotto. Riguardo alle altre guerre ci difendiamo comunque benissimo, le aziende italiane del settore quest'anno hanno stipulato contratti per 2.4 miliardi di dollari, in crescita dai 1.3 dell'anno precedente, nonostante la crisi [della serie se scoppia la pace globale noi andiamo in recessione, ma questo non l'ho detto] in pratica le aziende italiane coprono il 10% dell'intero mercato globale.I fischi allo stadio non sono una mancanza di rispetto, sono invece un mezzo per esprimere democraticamente la propria contrarietà alle guerre, in un periodo dove la partecipazione al conflitto è un dogma incontrovertibile. L'articolo 21 della Costituzione della Repubblica italiana dice che tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Le contestazioni verbali sono quindi un atto democratico e per questo voterò no.


Avrei voluto concludere con la seguente frase: Facciamo la riprova, facciamo rientrare i nostri soldati e vediamo se il kazakistan ci toglie le lottizzazioni. Mi è venuta in mente solo ora. 

E' andata a finire che il PDL ed il PD hanno elaborato una mozione comune, prendendo per base quella del PDL ed estendendo il cordoglio ai lavoratori italiani vittime sul lavoro (io stesso, a seguito di un evento analogo accaduto mesi fa, ho auspicato questa stessa presa di posizione). L'atto continua ad escludere le vittime civili afgane e mantiene la censura verso il comportamento dei tifosi. Il mio è stato l'unico voto contrario, a parte Rifondazione che si è astenuta, tutti hanno votato si.

Aggiornamento: Il nome del gasdotto è Tapi, qui trovate un'articolo di Peace Reporter che conferma quanto ho detto.

18 ottobre 2010

Mozziconi di sigaretta: un modo semplice-semplice per non inquinare



Finita la sigaretta? adesso, prima di gettarla a terra, perché non stacchi la parte combustibile dal filtro e getti a terra solo quella? il filtro, che non è combustibile, che non è biodegradabile, lo puoi gettare appena trovi il prossimo cestino.

12 ottobre 2010

A proposito dei quattro alpini deceduti in Afghanistan


Il motivo della presenza dell'esercito italiano in Afghanistan è riscontrabile nella immagine sopra. Provo rispetto per il dolore dei familiari di questi poveri ragazzi, e non identifico i morti come parte del problema, perché i militari sono lavoratori anche loro, lavoratori dipendenti di un parlamento scellerato. Non condivido però i funerali in tv, le esternazioni pelose del politico di turno, la zoomata sull'occhio della vedova, i minuti di silenzio. Questo per due motivi, perché offendono la memoria di chi è morto sul lavoro e pur avendone uguali diritti non ha ottenuto tutto questo, e soprattutto perché ravvedo in questo bombardamento catodico il bieco tentativo dei media offline di inoculare alla gente la giustificazione ad una guerra senza senso. A meno che non si giustifichi una guerra per fini economici, questo per i cinici ed i patiti dell'economia avanti a tutto, stomaci forti.

10 ottobre 2010

E così la Marcegaglia. . .

Non che non lo sapessi già (la cosa è passata sul mio schermo alcuni mesi fa) ma è bene riassumere: Emma Marcegaglia, il presidente della lobby italiana degli industriali (Confindustria) ha un fratello condannato (ha patteggiato), il padre indagato, ed ancora molto sporco sotto il tappeto, almeno così sembra stando a sentire quelli de Il giornale. Molto sporco, sennò si andava dalla polizia mica da Confalonieri...  

8 ottobre 2010

La RAI è di tutti, una Azione ogni italiano, gratis.

Riguardo la RAI sono D'accordo con Fini (e questa cosa inizia a darmi fastidio), l'unico mezzo per toglierla dalle mani dei partiti è privatizzarla. Come sempre il difficile non è il decidere di fare una cosa, ma il come farla. Il mio modesto contributo è nella seguente proposta: facciamone una public company, con uno sbarramento che vieti al singolo azionista di salire sopra il 5%. Riguardo il collocamento vado oltre, e per avere una azienda davvero di tutti propongo "LA" public company, con un flottante del 100%. Propongo inoltre di saltare la ipo, di dividere il suo valore in tante azioni quanti sono i suoi proprietari legittimi, ovvero noi, gli italiani, e di attribuire, gratis, una azione ad ogni italiano, vecchi e bambini inclusi. Perchè l'azienda è già nostra, l'azienda già la abbiamo pagata, e salata pure.

7 ottobre 2010

Sarah Scazzi

L'omicidio di Sarah Scazzi inorridisce. Dopo il disgusto per uno zio che brutalizza una nipote, dopo il rispetto verso il dolore di chi le ha voluto bene, provo rabbia, perchè so che i media useranno questo omicidio per oscurare altri fatti, Maroni ed i casini a Il Giornale ad esempio.

1 ottobre 2010

Tre su tre! sistemata anche la recinzione !!

Non me l'aspettavo, questa mattina passo di villa Fabbricotti e trovo la recinzione della grotta sistemata. Credevo ci volesse più tempo per risolvere questo problema, ma mi hanno fregato. Operazione completata quindi, l'Amministrazione ha riconosciuto l'importanza  di tutti e tre gli atti, ed ora il parco ha un dissuasore luminoso sull'attraversamento pedonale davanti al suo ingresso principale (prima della sua installazione l'attraversamento è stato teatro di incidenti quasi quotidiani che hanno causato nei due casi peggiori un morto ed un invalido permanente nel solo 2010); due cestelli sulle altalene per i bambini in età pre-scolare ed una recinzione alta un metro e mezzo senza lance appuntite modello gabbia dei leoni. Anche in questo post aggiungerò le foto, con la cancellata prima e dopo, così per rendere l'idea di quanto fosse pericolosa. Presto posterò un commento conclusivo con alcune considerazioni a riguardo che mi stanno girando ultimamente per la testa.

Qui per il post principale relativo a questo argomento.

Aggiornamento: ecco le foto.
Qui sotto la situazione ad intervento terminato



Questa invece era la situazione prima dell'intervento: