30 aprile 2014

[...]

« Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo "universo", una parte limitata nel tempo e nello spazio. Sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto, in quella che è una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all'affetto per le poche persone che ci sono più vicine. Il nostro compito è quello di liberarci da questa prigione, allargando in centri concentrici la nostra compassione per abbracciare tutte le creature viventi e tutta la natura nella sua bellezza. »
Albert Einstein - Fisico e Filosofo (1879 - 1955)

Grazie a Curiositasmundi per la condivisione in rete.

29 aprile 2014

@votapetrocchi - Il significato della conferenza stampa con l'Uaar sull'otto per mille allo Stato per l'edilizia scolastica pubblica

L'antefatto: l'otto per mille è una quota ricavata dall'imponibile Irpef che il contribuente può scegliere di destinare allo Stato oppure a varie confessioni religiose.

Il fatto: Da quest'anno, con la legge di stabilità 2014 che modifica la legge 222/1985 che regolamenta l'8x1000 il contribuente che sceglie di destinare l'otto per mille allo Stato sa (ma lo sa??) che una parte di questi stanziamenti saranno girati agli enti territoriali, vincolati a destinarli alla ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili di proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica.

Non stiamo parlando di una cifra complessivamente piccola, per fare un esempio la chiesa cattolica l'anno passato, grazie alla regola che ripartisce l'inoptato quota parte fra le confessioni religiose accreditate, s'è portata a casa la cifra iperbolica di un miliardo di euro.

Da qui, nelle contingenze, il suggerimento di attivarsi presso il proprio Caf oppure dal commercialista per chiarire bene a chi dare cosa.

Il problema, e qui viene la contestualizzazione del nostro intervento, concertato con Uaar, è che questi stanziamenti non saranno retrocessi "a pioggia" a tutti i comuni italiani, ma "a goccia" fra quelli che ne faranno richiesta.

Le amministrazioni hanno come termine ultimo per sottoscrivere questa richiesta il prossimo 30 settembre. Come ha sottolineato il sindaco l'ultima volta che l'ho visto la tempistica per mandare a regime la prossima macchina amministrativa cade a ridosso di quella scadenza. Da qui la richiesta di intervento alla presente amministrazione, che, trattandosi di tecnicismi, avrebbe soltanto da attivare il relativo ufficio tecnico per fare la richiesta.

Per anticipare i tempi mercoledì scorso, durante il consiglio, ho pubblicamente illustrato la cosa sia al sindaco che all'assessore al bilancio, consegnando una copia del modulo per l'accreditamento, mentre quella stessa mattina la coordinatrice della Uaar consegnava la stessa modulistica accompagnata da un solido bugiardino all'ufficio Urp del comune, che ci ha protocollato i cartacei.

Il sindaco mi ha promesso una valutazione, è comunque già passata una settimana senza sentire nulla, quindi d'accordo con il segretario e con la coordinatrice dell'Uaar abbiamo dato all'amministrazione uscente tempo fino a domani, poi giriamo tutto al candidato sindaco della nostra coalizione per provare ad accorciare i tempi e tentare la faticaccia di farci accreditare i finanziamenti con la prossima amministrazione.

L'informazione ai contribuenti: questa novità per dotarsi effettivamente della sua portata ha bisogno di essere riportata correttamente. I media hanno il compito fondamentale di mettere chi deve operare la scelta in condizione di farla serenamente e in modo consapevole. Spero di aver capito male, ma dall'articolo sul tg di Telegranducato s'è capito poco, ma aspetto comunque di risentirlo domani mattina (riascoltato con calma, andava benissimo).

Riassumendo, il significato della conferenza stampa di oggi è stato duplice, da una parte vogliamo sollecitare l'amministrazione comunale, dall'altra, nelle nostre possibilità, abbiamo voluto informare la nostra comunità della possibilità che ci viene data.

In Italia manca un campionamento ufficiale dei plessi scolastici, l'ultimo in ordine di tempo fra quelli non ufficiali parla di un 40% non a norma. In quelle aule i nostri bambini ci passano cinque ore al giorno per nove mesi l'anno.


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23 aprile 2014

@votapetrocchi - Circoscrizione 3, l'assessore Nibbiai, il sindaco e il bilancio

Ultimo consiglio di circoscrizione, sul bilancio, ospitato nella seducente sala consiliare del comune, invitate tutte e cinque le circoscrizioni, è mancato il numero legale ma l'assessore ha tirato dritto lo stesso.

E' intervenuto anche il sindaco, l'anno prossimo la nuova amministrazione dovrà far quadrare i conti partendo da meno dieci milioni di euro di risorse, secondo lui non c'è più niente da tagliare, quindi il prossimo sindaco si vedrà costretto a intaccare i servizi sociali.

Ha parlato sinistramente del tempo pieno delle elementari. Da addetto ai lavori (figlia di sei anni) il ritorno agli orari tradizionali metterebbe in problemi seri centinaia di famiglie, che si vedrebbero costrette a mettere insieme figlio e lavoro, due tessere che raramente combaciano. Sarebbe drammatico per chi non dispone ne di familiari ben disposti ne di soldi, che si sa, risolvono i problemi.

Nel mio intervento ho ripetuto quanto vado sostenendo da qualche tempo, ovvero che il problema vero delle risorse non sono tanto i soldi in meno per fare quadrare i conti, ma i soldi gestiti male dai vari livelli amministrativi.

Ho fatto l'esempio del derivato della Liri, il nostro comune l'anno prossimo dovrà portare in pareggio di bilancio tutte le partecipate, e mi è sembrato di capire dalla risposta del sindaco che l'amministrazione si esibirà prossimamente in un bel contorsionismo per arrivare a digerire quel boccone.

Questo per parlare di investimenti sbagliati. Riguardo i soldi "spesi male" ho messo in parallelo le liste per gli asili nido e i cento mila euro (*) che il comune tramite la regione regala tutti gli anni alle scuole private. Se quei soldi fossero rimasti in mani pubbliche invece di andare nelle tasche dei privati quanto personale avremmo potuto assumere? e queste persone quanti bambini avrebbero potuto gestire?? e di quanto si sarebbe accorciata la lista dei bambini esclusi??? Mistero.

Terzo punto dell'intervento, le occasioni mancate. Ad esempio, se il comune si muove per tempo può intercettare parte dell'8 per mille che quest'anno lo Stato stornerà verso l'edilizia scolastica. Perché da quest'anno una parte dell'8 per mille che noi cittadini decideremo di lasciare allo Stato sarà destinata anche alle amministrazioni locali che ne faranno richiesta, con vincolo di impiego per la sistemazione dei plessi scolastici (*)

Ho lasciato al sindaco una traccia che mi ero portato dietro, scritta dell'Uaar, che spiega come accedere ai finanziamenti. Spero la legga, dalle elezioni alla messa a regime della macchina politica la nuova giunta non farebbe in tempo ad accreditarsi, questo perché il termine ultimo per presentare domanda è settembre. Il compito, semplice, toccherebbe alla giunta uscente.


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15 aprile 2014

@votapetrocchi - Pane marketing e relativismo

Odio le campagne elettorali,

nel mondo ideale dovrebbero essere il momento della maturazione del lavoro svolto in circoscrizione, in funzione del prossimo mandato comunale.

Nel mondo reale invece, dove giustizia ed equità, ma soprattutto simmetria informativa fra me e i miei concittadini riguardo quanto da me prodotto in questa legislatura sono cose ben lungi da potersi dire acquisite, mi ritrovo come trasformato in un salmone, dal pelo dell'acqua vedo la foce del fiume, e so che se voglio arrivare in consiglio devo fare il viaggio controcorrente rapide comprese.

Le odio queste campagne elettorali anche perché in questo momento il quaquaraquà dell'Apparato, che durante la stessa legislatura ha per di più oziato alzando la manina a comando, continua a oziare, invece di faticare, perché se è stato abbastanza servo già sa che il suo padrone lo sta affittando per altri cinque anni.

Fin qui per parlare del pane, riguardo al marketing invece inizio da quanto sosteneva sir John Maynard Keynes quando diceva che al modificarsi degli eventi è bene modificare il proprio modo di pensare.

Che cos'è il marketing? è quando un venditore promette un qualcosa che può essere confermato oppure disatteso in seguito.

Ricorro a un esempio per spiegarmi meglio. Qualche mese fa sono stato trasferito da un ufficio operativo a un altro dirigenziale. Appena arrivato sono rimasto qualche tempo a domandarmi circa l'influenza di tanto sfarzo sulle aspettative dei clienti (in realtà l'ufficio è vagamente opprimente, filosofia destrorsa, da qui si scade nella differenza fra l'arredamento repubblicano e quello democratico, che ci porterebbe fuori strada, nonché su quella volta che il mio cliente più grosso mi confidò i suoi timori circa i colleghi in abito scuro, riprova della inutilità della variabile ufficio costoso cliente danaroso).

Tralasciamo il discorso della presa dell'ufficio di pregio sui clienti della piccola borghesia, ma volendo ragionare in termini assoluti, per capire se l'ufficio di pregio sia un inganno oppure no, la risposta che mi sono dato è no, non è sbagliato se allo sfarzo corrisponde un professionista che sa fare il proprio lavoro.

Comunque a me il marketing non piace, perché tendo a immedesimarmi nel prototipo del professionista anarcoide che per il rispetto della intelligenza dei propri clienti evita di investire in uno status symbol.

La professionalità non si incarta, e la sua proiezione mercificata la vedo più una corsa ad accaparrarsi la vittima di turno della dittatura delle apparenze, l'allocco che giudica il professionista dal modo in cui questo fa la ruota.

Però però, e vengo a me.

Qui i tempi sono cambiati, alzo lo sguardo dal pelo dell'acqua e vedo in lontananza la foce del fiume, c'ho da farmelo tutto, rapide comprese, è un bel salto di quota. Guardo a destra e poi a sinistra, centinaia di salmoni.

Cos'è che diceva quell'economista inglese??

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12 aprile 2014

@votapetrocchi - Si innagura a giorni la "mia" fontanella di viale della Libertà

Che tristezza però leggere questo articolo su QuiLivorno e non trovarci neanche un riferimento al sottoscritto, c'ho lavorato sopra una legislatura intera, fra incontri con i concittadini, l'approvazione del consiglio e i tentennamenti del presidente, e ora che finalmente è terminata la realizzazione (a proposito, strano questo lifting cittadino a un mese dal voto eh?) e si passa alla fase operativa, sul sottoscritto neanche una parola.

Per la cronaca è invece bene chiarire che la cosa è partita nel 2010 con un incontro da me organizzato in circoscrizione, presente anche Asa (nella persona di Barbara La Comba) a cui è seguita una mozione votata all'unanimità dal consiglio.

La stampa riprese i miei lavori in più di un'occasione, qui uno degli articoli che ripresero la notizia e qui tutto lo storico riportato organicamente sul mio blog, c'è anche il testo della mozione col numero di protocollo.

Ora però che siamo alle porte coi sassi con le amministrative, e che essendo candidato per il prossimo consiglio comunale avrei anche tutto l'interesse a trovare un po di pubblicità meritata (vedi mai qualcuno si rendesse conto che i fatti sono più solidi delle promesse) mi ritrovo ingiustamente oscurato, e non è giusto.

Per andare pari ci vorrebbe qualcosa di estemporaneo, tipo un bel base jump pubblicitario dal grattacielo.

Tornando seri per un attimo, bello l'ambiente e le migliaia di bottiglie di plastica che grazie alla fontanella se ne resteranno stoccate nei depositi invece di scorrazzare a giro per l'Italia sui tir (con un bel risparmio sull'inquinamento da Pm10 dei Tir, oltre ai costi di smaltimento delle bottiglie) ma io tutta questa operazione l'ho fatta per il risparmio, l'acqua della fontanella è buona (io mi servo da quella ai tre ponti*) ed è gratis, i risparmi per una famiglia media sono sui 250 euro l'anno, e sono soldi!!

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8 aprile 2014

Perchè Renzi



La rapidità della parabola renziana, con la sua contestualizzazione a valle del fenomeno del grillismo desta più di un sospetto.

Sembra la risposta del marketing dei poteri forti, che sceglie di contrapporsi alla minaccia del consenso grillino incartandosi dentro a una confezione per apparire nuovo e sedurre le masse, riuscendoci, dato che siamo sottoposti alla dittatura delle apparenze.

È un po' come quando si ristrutturano le facciate dei palazzi del centro, dalla strada è tutto uno sfavillare di luci e colori ma come entri nell'androne ritrovi gli stessi intonaci sbeccucciati e il medesimo odore di chiuso.

La vera domanda che dovremmo porci è se e quanto i lustri del berlusconismo ci abbiano fatto maturare, se è una dose prolungata a fare l'antidoto, se e quanto la storia riuscirà a rimare nuovamente.

Il grillismo è una sorta di numero zero della nuova politica, manca quella rifinitura che soltanto il tempo può dare, e soprattutto manca un senso di appartenenza, l'accomunarsi in opposizione a qualcuno non è una condizione sufficiente a innescare una comunione di intenti, per questo motivo l'argine Renzi tiene.

Ma la tecnica dei falsi segnali non può essere replicata, cosa sarà costretto a inventarsi il Sistema quando questa sagoma sarà logorata?

#MatteroRenzi

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7 aprile 2014

MANDA IL PETROCCHI IN CONSIGLIO COMUNALE


Secondo calcoli incrociati alla bell'e meglio fra noi tre consiglieri superstiti giovedì prossimo decadiamo tutti quanti come da statuto, inizio quindi la mia personalissima campagna elettorale per le prossime amministrative del 25 maggio.

La natura tende per le vie semplici, qui trovate il mio bios politico e qui tutti i miei atti relativi alla concludenda legislatura, ho prodotto anche una cifra esorbitante di post, buoni per farsi un'idea su come la penso, se mi giudicate all'altezza di quanto vi sto chiedendo allora entrate nella cabina elettorale e scrivete "Petrocchi" accanto al simbolo di "Sinistra Ecologia e Libertà".

Conosco bene il valore della fiducia, e sono in grado di farla valere dal primo all'ultimo giorno della prossima legislatura.

Questi sono i miei contatti: votapetrocchi@email.it e @votapetrocchi su Twitter.

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3 aprile 2014

Il diritto dell'embrione a non esistere se non voluto, parte 2°: L'educazione sessuale a scuola

Questo post segue quest'altro.


Prendere una posizione equidistante su un tema difficile come quello dell'aborto, quando l'equidistanza da misurare è quella fra i diritti delle parti in causa, la donna e l'embrione, è cosa tremendamente complicata e ancora oggi molto dibattuta.

Ma se dalla conseguenza ci spostiamo alla causa, che è il momento dell'atto sessuale, mantenere questa equidistanza diviene molto più semplice, perché in questo momento riusciamo a tutelare il diritto dell'embrione a non esistere se non voluto.

Dato che sicuramente nessun essere umano mentalmente sano tende a compiere un atto con conseguenze indesiderate, il ricorso all'aborto, al netto dei casi residuali, è il segnale che la coppia ha ignorato una possibile conseguenza.

Non è importante analizzare qui le cause di questa mancanza, se non per stigmatizzare che dietro ai "niet" di molti genitori cattolici circa l'educazione sessuale nelle scuole osserviamo qualche volta i refrain di questi stessi genitori mentre stringono la mano della figlia esanime in un letto di ospedale.

Se rimaniamo focalizzati sul diritto dell'embrione, che se non disturbato tende tranquillamente al naturale sviluppo, e se riflettiamo sulle asimmetrie informative che subiscono i giovani, costretti ad attingere ciascuno come può dalle proprie famiglie o dai riverberi di queste sulle cerchie degli amici, con le ridondanze, i pudori, i divieti, le fesserie, se conveniamo che la sostanza di questo problema è impastata con questa ignoranza, non possiamo che convenire sulla necessità di questi ragazzi ad essere informati come si deve.

E per portarli tutti sullo stesso scalino di conoscenza serve la scuola e serve una insegnante di educazione sessuale, che senza tanti giri di parole trasmetta il fondamento del diritto di chi non vuole esistere se non voluto.


AGGIORNAMENTO: Se condividi questa posizione firma la petizione su Change.org con richiesta al ministero dell'istruzione.

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